lunedì 13 maggio 2013

Le 7 Arti Liberali Come Fondamenta per la Filosofia l'Ermetismo e l'Alchimia


             Le 7 arti liberali. Fondamento per la Logica Filosofica Ermetica, Alchemica, Cabalistica.
                                                       
                                                        
 

In epoca medievale, il trivio o trivium stava ad indicare ad un tempo tre arti liberali ed il loro insegnamento. Ad esso seguiva tematicamente  il quadrivio.
Il Trivium riguardava tre discipline filosofico-letterarie:
1Grammatica ovvero la lingua latina
2 Retorica, cioè l'arte di comporre un discorso e di parlare in pubblico.
3 Dialettica, ovvero la Filosofia.
Questa suddivisione si deve a Marzio Cappella, un filosofo della tarda latinità (IV-V secolo d.C.) che si occupò, fra le altre cose, di suddividere in categorie tutto lo scibile umano.

Frequentemente le Arti liberali erano oggetto di rappresentazioni simboliche nell'arte e nella letteratura. Si riteneva che le attività della mente umana fossero influenzate dalle forze naturali, in particolare i pianeti, collegando più discipline in un sistema di corrispondenze tipicamente medievale.

La Grammatica aveva come simbolo una donna con una fontana in mano, simbolo della prima acqua con cui gli studenti soddisfacevano la loro sete di sapere. Il cielo di riferimento è quello della Luna , legato all'età dell'infanzia, in cui si studia la Grammatica. La figura allegorica della Grammatica è una giovane donna coronata che offre un frutto (spesso un Fico) a un bambino che tiene in braccio sulla destra, mentre con un'asta nella destra indica la porta del sapere. La figura storica di riferimento è Donato o Prisciano

La Retorica ha come simbolo una giovane donna che guarda in uno specchio. Il cielo di riferimento è Venere, legato all'età dell'adolescenza, età in cui si studia la retorica. La figura allegorica mostra una donna che tiene in mano un cartiglio con la scritta "Mulceo dum loquor varios induta colores". Figura di riferimento è Cicerone, spesso rappresentato con un libro in mano e con l'altra che lo indica, oltre talvolta a una terza mano sotto il mantello che indica la riflessione.
La Dialettica o Logica ha come simbolo un uomo che scrive un libro. Il cielo di riferimento è quello di Mercurio, protettore dei mercanti, che devono eccellere nell'arte della logica. La figura allegorica mostra una donna vestita di bianco che nella mano destra tiene un ramo e in quella sinistra uno scorpione.

Sempre in epoca medievale, il quadrivio o quadrivium (letteralmente "quattro vie") costituiva assieme al trivio la formazione scolastica delle  Arti Liberali propedeutica all'insegnamento della teologia e della filosofia.

Esso comprendeva quattro discipline attribuite alla sfera matematica:
1Aritmetica
2Geometria

3Astronomia
4Musica
Insieme al Trivium dava origine a sette discipline fondamentali, le arti Liberali.

Frequentemente le Arti liberali erano oggetto di rappresentazioni simboliche nell'arte e nella letteratura. Si riteneva che le attività della mente umana fossero influenzate dalle forze naturali, in particolare i pianeti, collegando più discipline in un sistema di corrispondenze tipicamente medievale.

L'Aritmetica aveva come Simbolo un re con uno scettro nella mano destra. Il cielo di riferimento era quello di  Giove la sua figura  allegorica era una donna che indicava il numero due con l'indice e il medio della mano destra, mentre con la sinistra reggeva la Tavola Pitagorica talvolta un velo mosso dal vento indicava l'idea delle quantità astratte, oggetto dell'aritmetica. La figura storica di riferimento era Pitagora.
La Geometria aveva come simbolo un guerriero armato, infatti il suo cielo di riferimento era quello di Marte. la figura allegorica mostra una donna che guarda in basso, con un compasso nella mano destra e una squadra in quella sinistra. Il personaggio di riferimento è Euclide.

L'Astronomia aveva come simbolo un uomo vecchio reggente una falce e una spada. Il cielo di riferimento è quello di Saturno. La figura allegorica mostra una donna coronata con un astrolabio nella mano sinistra e la mano destra alzata verso il cielo, oggetto dell'astronomia. Personaggio chiave è Claudio Tolomeo spesso raffigurato come un re per la confusione con i sovrani egizi della dinastia Tolemaica
La Musica ha come simbolo un giovane uomo con una clessidra e il cielo di riferimento è quello del Sole. La figura allegorica mostra una donna che suona un organo portatile o che canta. Il personaggio di riferimento è Tubalcain, il fabbro che secondo le sacre Scritture inventò il primo strumento musicale.
Il personaggio di riferimento è Pietro Ispano.
La speculazione teoretica sulla musica occupò un posto di grande rilievo nel panorama delle discipline filosofiche e scientifiche medievali. L’insegnamento stesso dell’ars musica si proponeva ben altri scopi che quello di essere una mera propedeutica all’attività pratica del canto, e introduceva piuttosto ad una dimensione problematica volta in tutti i sensi ai fini della conoscenza: conoscenza metafisica, teologica, cosmologica e fisica.
La musica, insieme ad aritmetica, geometria e astronomia, rientrava infatti nel quadrivium, cioè il corso di studi in cui era posta la base della conoscenza scientifica e filosofica. Tale conoscenza, completata dalle scienze della parola, cioè dal trivium (grammatica, retorica e logica), costituiva il ciclo delle sette "arti liberali
Nell'ambito del quadrivium, poi, l'aritmetica costituiva le fondamenta della conoscenza scientifica,
ma la musica ne era considerato il compimento, perché comprendeva in se tanto la scienza dei numeri, quanto la scienza del moto degli astri, quanto le regole della metrica verbale desunta dalla retorica.
Oltre ad essere una conoscenza finalizzata alla comprensione della realtà, era considerata come una scienza applicata, mediante la quale l'ordine insito nelle relazioni tra i numeri poteva esser rivelato e quindi trasmesso all'anima, aspetto questo che viene sottolineato da tutti i teorici medievali, da Boezio con il suo De institutione musica (500 D.C,), trattato questo di riferimento per lo studio del ars musica durante gli otto secoli successivi.
La conoscenza musicale medievale, al pari delle arti liberali, si innestò nella tradizione filosofica e pitagorico platonica, corroborandone il punto di vista metafisico e i fini di perfezionamento morale e spirituale, attraverso i ritmi e le melodie della musica pratica quanto attraverso i riferimenti mistici ed allegorici alle Sacre scritture e alle dottrine dei padri della chiesa.
D'altra parte non bisogna dimenticare che la teoria e la filosofia della musica furono sino al tredicesimo secolo materia di studio esclusivamente di monaci ed ecclesiastici.
Agli occhi del colto medievale la musica rappresenta un incontro tra filosofia e teologia e tra la pratica liturgica.
Seguendo la lezione del Timeo platonico la teoria musicale veniva vista come applicazione dell'ordine numerico su cui era fondato l'intero cosmo.
Il canto era invece eco di cori angelici in lode al Creatore. In questa prospettiva, il concetto di armonia veniva letto in chiave esemplaristica, ovvero come manifestazione dell'ordine archetipico nella gerarchia dell' Essere universale.
La musica strumentale era qui imitazione della musica vocale. Questa era l'immagine nel tempo e nello spazio del canto angelico superiore alla dimensione temporale e udibile solo attraverso l'orecchio del cuore ( Conoscenza interioritatis homnis)
La teoria aritmetica delle proporzione numeriche, in cui si descrivono vuoi le relazioni tra note musicale vuoi i ritmi, era creata semplicemente come copia dell'ordine noumenico della mente di Dio.
Nella connessione con la teologia e le gerarchie angeliche la disciplina musicale era detta musica divina. Nel rapporto con l'armonia del macrocosmo( moto degli stri, unione degli elementi fisici , ciclicità naturale delle stagioni, exc ) era detta musica mundana. Nel suo riflettersi nell'armonia microcosmica ( ossia nella compagnia psicofisica umana) musica humana.
 E infine manifestandosi nell'arte dei suoni, era detta musica instrumentalis o, in riferimento a tutti i suoni prodotti dalla natura, musica naturalis.
Ma vi era anche una sfera musicale legata ai sentimenti, quest'ultima nota a molti alchimisti e iniziati del contempo.
Al contrario di quanto avvenne in Occidente dal Rinascimento in poi, sino al trecento, colui che conosceva la musica nei suoi principi filosofici e la speculazione filosofica sulla musica, muovendo questi presupposti metafisici simbolici, influì di conseguenza tanto sulla teoria musicale, quanto sulla pratica del canto sacro, e della musica profana, mantenendo però una netta linea di separazione tra i 2 ambiti della pratica e della teoria, essendo questi distinti ma non separati, piani di manifestazione archetipica.
A ragion di logica si potrà dire che il principale fine della filosofia della Musica nel Mediovo, è stato da una parte quello di elevare la mente alla contemplazione degli archetipi manifesti nell'armonia sonora, dall'altra è stato quello di assicurare che la pratica fosse ispirata da un ethos ( carattere ) consono alla sobrietà intellettuale dell'acquietamento delle passioni dell'anima piuttosto che agire sulla teoria, considerata del tutto superiore all'artista. Il musicus era infatti il filosofo e non il compositore ne tanto meno l'esecutore.
Da sempre, e con ottimismo forse eccessivo, la musica viene
definita ‘linguaggio universale’ quasi a riassumere nel suo esclusivo

mondo di suoni le proprietà della lingua che, nella loro varietà,
distinguono e caratterizzano culture e civiltà diverse elaborando
estetiche ben definite nelle loro successive, continue evoluzioni.
La ricerca sempre più attuale e insistente di una ‘autentica’
prassi esecutiva ha portato a interpretazioni riferite sempre più
al confronto sistematico fra musica e retorica intese come applicazione
alla musica della struttura verbale, incarnata nel tempo
dalla retorica – vera scienza della oratio – considerata ars bene


loquendi. L’ampio repertorio di documenti conferma il ruolo decisivo
della ‘metafora dell’orazione in musica’ basata sulla distinzione
fra regole della composizione, che costituiscono la parte
grammaticale del discorso musicale, e regole della retorica, rivolte
a ‘persuadere’. Le analogie fra musica e linguaggio verbale sono
dunque oggetto di ricerca nell’interpretazione e comprensione
del linguaggio musicale per tradurne l’idioma specifico e trovare
il collegamento fra grammatica e sintassi.
Nelle Lateinschulen della Germania luterana
il curriculum degli studenti più avanzati comprendeva settimanalmente
otto ore di latino, tre di dialettica, due di retorica e due
ore per lo studio di Cicerone. Tutto era integrato dalla lettura dei
testi classici che serviva a ricercare le regole linguistiche da imitare,
trascurandone il valore letterario sacrificato al culto della forma.
L’apprendimento e l’esercizio della struttura oratoria si congiungono
all’applicazione delle figurae retoriche. Nel termine
latino, figura è l’immagine della forma originale ed è simile alla
parola greca schema, tradotta con figura da Cicerone. Anche su tale
soggetto testimonianze significative sono gli insegnamenti di
Quintiliano che nella terza parte della sua Institutio oratoria (libri

VIII-XI) discute i concetti di tropi e figure che aggiungono forza
e grazia all’orazione; i tropi sono l’espressiva alterazione di una
parola o di una frase dal suo significato ad un altro, le figurae sono
un adattamento del nostro linguaggio alterato dall'uso comune
Una figura è perciò una nuova maniera di esprimersi1. Così il
tropo attribuisce nuovo contenuto al linguaggio comune, la figura
costruisce in modo nuovo il linguaggio.
All’inizio del Rinascimento le materie linguistiche (Trivio),
fino ad allora considerate inferiori e subordinate alle discipline
del Quadrivio, innalzandosi a ranghi più alti resero retorica e

poesia arti ‘sorelle’ della musica e chiamarono il compositore ad
assolvere nuovi elevati compiti.
Introducendo i termini della struttura retorica in musica
Athanasiu come raggiungere l’espressività con uno stile razionale e preordinato.
Si affermerà così il concetto di composizione legata a

principi razionali di forma e di espressione condivisi da tutti; da
questo concetto conseguirà che il materiale tematico diventa di
dominio pubblico, comune a tutti i compositori e comprensibile
a tutti gli ascoltatori.
Le materie linguistiche del trivium, con la loro enfasi e la loro
capacità di comunicazione, diventano preminenti e acquistano
legittimità per essere applicate alla musica. La felice sintesi fra
teoria (quadrivium) e pratica (trivium) conduce al nuovo concetto
di musica poetica:
La musica poetica cerca di bilanciare scienza e arte, ratio e

sensus, ma il suo principale obiettivo è condurre l’ascoltatore
verso l’interpretazione ‘affettiva’ del testo e la rappresentazione
musicale dell’ordine cosmico. Essa considera la natura speculativa
della musica theoretica come una sintesi di arte e scienza che si
volge non solo a un approccio razionale del concetto di ‘affetto’,
relegato prima nel trivium e appartenente alla retorica, ma include
il concetto di ‘temperamento’, materia già appartenente alle
dicipline mediche.
Nel corso del Settecento, con la combinazione di cosmologia
medievale, teologia protestante e arte della retorica si giungerà
alla sostituzione del numerus con natura e all’attribuzione di significato
ad ‘affetti’ e principi retorici.
Il crescente rilievo delle discipline linguistiche e la ‘umanizzazione’
del pensiero musicale conferiscono nuovo spazio all’espressione
del testo; l’affectus exprimere del Rinascimento è sostituito con
l’affectus movere dell’età barocca e gli ‘affetti’, vero fine della composizione,
per essere chiaramente espressi hanno bisogno di
figurae ma anche di tonalità, tempo e modi appropriati nonché di
tutto il campionario di artifici e metodi propri dell’arte retorica.
Il compositore deve osservare i fenomeni fisici e il comportamento
umano e usare la imitatio per appropriarsi delle composizioni
dei grandi maestri praeceptum exemplum et imitatio sono
fondamentali alla musica quanto lo è la retorica e le grandi opere
– dirà Mattheson – non devono essere risultato di ispirazione o
di esperienza soggettiva ma calcolato «sangue freddo».

L’uso di determinate figurae nella musica legata a un testo dà
concretezza al significato della singola parola quando questa riveste
particolare importanza e la ricorrenza della stessa figura
sulla medesima parola, anche in opere diverse, è assai frequente
in tutta la storia della musica.
L’illustrazione pittorica del testo in musica ha origini antiche

e il sistema più usato per rappresentare le immagini era il ‘vocalizzo’
che con l’andamento della sua linea melodica risultava
adatto ad evocare parole: l’occhio prima dell’orecchio percepisce
il messaggio simbolico onde , lacci oppure catene e serpenti
sono così chiaramente espresse.
La figura retorica utilizzata è l’hypotyposis che consiste nella
descrizione visiva di una scena o di un oggetto e può anche essere
espressa come ascensus, o anabasis, figura che sale; descensus, o
catabasis, figura che scende; circulatio, o kyklosis, figura che gira.
Così simbolicamente usata con significati precisi: ascensus in
contesti dove tutto sale, come ad esempio nel corale (BWV 628)

Erstanden ist der Heil’ge Christ [Cristo Santo è risorto], dove il basso
ha un movimento ascendente; descensus, dove tutto scende, è nei
motivi di morte ma anche simbolo della discesa del Signore sulla
terra (Natale); la circulatio è ricorrente nelle espressioni di gioia
in quanto figura danzante.
I tipi di simbolismo sono tuttavia anche di altro genere e,
soprattutto alla fine della sua produzione, Bach fa ampio uso di
rapporti numerici. La gematria, il sistema di esprimere una lettera o
una parola con numeri, era una tecnica diffusa che aveva origine
dalla cultura ebraica; essendo il sistema ebraico privo di numeri
erano utilizzate normalmente le lettere per indicarli: Aleph significava
‘testa di toro’ e sostituiva il numero 1, Beth il 2, etc. Il sistema,
accolto in Europa, è applicato per analogia alle parole che, con la
somma delle lettere, assumono un significato numerico. La letteratura
alchimistica è prodiga di esempi e Bach ne usa i significati
in relazione a determinate parole ma anche come allegoria legata
alla teologia luterana, così 7 simboleggia i sette doni dello Spirito
Santo o le sette parole di Cristo sulla croce; 3, ovviamente, la Trinità;
5 l’umanità, etc. Seguendo il principio della cabala Bach scrive il
suo nome in cifre, e le lettere stesse in numeri (A=1, B=2 etc.). Alla
parola è assegnato un valore numerico ottenuto con la somma dei
valori delle lettere. Il numero personale di Bach è 14:
BACH 2+1+3+8=14
J.S. BACH 9+18+2+1+3+8=41 (inverso di 14)
JOHANN SEBASTIAN BACH=158 (1+5+8=14)

La ricerca della simmetria nel numero si spinge alla divisione
formale che privilegia la fraseologia musicale regolare, basata
sulle divisioni classiche del discorso verbale e cadenzata sul
modello periodico del verso poetico.
Il musicus poeticus ricercando la relazione fra testo e musica

usa evidenti analogie ma anche tali oscuri artifici. Alla base il
tradizionale metodo di praeceptum, exemplum et imitatio che fa
pensare al musicista come a un normale artigiano che esercita un
‘mestiere’. Bach era solito affermare che egli era riuscito ad ottenere
risultati grazie all’operosità e alla pratica. Non modestia ma
modo di pensare del tempo: «Nel genio umano i molti esempi di
diversità e livelli di superiorità non sono in realtà il risultato di
un dono di natura ma il frutto dell’acquisizione».
La musica di Bach ha come metodo di lavoro ed elemento cardine

la ripetizione e la variazione; il tema originario si espande
seguendo un progetto che è insieme diviso e organico, come un
corpo composto da varie parti è unico. Le procedure usate – procedure
più attente alla conformità delle relazioni musicali che
alle associazioni di gusto – alterano il significato originario e
sono tanto singolari da renderne difficoltoso il riconoscimento.
La logica dell’inventio e della dispositio è sempre agganciata al
labirinto della memoria’:
La mnemotecnica, formalizzata da Cicerone e Quintiliano,

e divenuta attraverso i secoli uno strumento formidabile
del sapere, attinse nuova forza nelle età del Rinascimento
e del Barocco, portando alla creazione di linguaggi artificiali,
alfabeti, simboli, emblemi, immagini, allegorie,
figure, geroglifici, segni, sigilli, tutti di ispirazione mistico religiosa
che avevano per scopo recondito o dichiarato la
comunicazione col divino. Alla retorica, così come era
stata intesa dai classici, fu affidato il compito di regolare
l’interno sviluppo del pensiero mediante l’individuazione
di luoghi (topica) ai quali la memoria potesse agganciarsi
e, attraverso un singulare ac mirabile artificium, ritrovare la
conoscenza delle cose, di tutte le cose. Scopo della retorica
è quello di ordinare il materiale, selezionare quegli
elementi di conoscenza presenti nella mente che meglio
si confanno a chi ascolta e all’argomento trattato; inoltre,
di indurre nell’immaginazione un numero di osservazioni

il più possibile vasto e tale da favorire la ragione senza
mortificarla e senza prevaricarla. L’operazione, al tempo stesso, persegue anche un fine etico, di determinazione
del comportamento morale. E lo strumento per realizzarlo
– organum, clavis universalis, formula che dir si voglia –
è tale da consentire di superare qualsiasi labirinto e
portare alla costruzione di un’enciclopedia del sapere,
di un compendio organico delle scienze assoggettato
alla legge dell’associazione, per cui somiglianza, opposizione,
contiguità formano le coordinate nella quali costringere la conoscenza.

Conoscere e assimilare correttamente la logica imposta da queste 7 arti permette all’iniziato come ad ogni Libero Pensatore di proseguire con una metodologia pura e chiara sia nell’indagine e sperimentazione di tutti i fenomeni visibili e invisibili, sia nella formulazione e verifica di ipotesi di indagine adeguate in grado di rendere adamantina e spuria di contaminazioni di ogni tipo l’esito del nostro cammino Liberale di investigatori, sperimentatori, pensatori e studiosi di quella parte più Intima della Natura.
Così come nella Cabala Ebraica sono il fondamento per la gematria e possiamo ritrovarne i diagrammi anche nella composizione del’albero della Vita, anche nello studio alchemico o Ermetico ritroviamo gli stessi principi cardine in modo tale da permettere il procedimento corretto nel percorso individuale sia esoterico che essoterico dell’interno Universo,

In conclusione il consiglio è come sempre di non esser troppo ingordi e affrettati nel percorso occulto e come anche precedentemente detto, bisogna inevitabilmente procedere per gradi, gradi che per quanto possano sembrare noiosi, talvolta sin troppo classici rispetto alla parte della Natura Umana ,e Universale che si vuol investigare sono estremamente necessari per capire e proseguire nella giusta direzione e modalità, quanto lo sono le fondamenta di una casa ,comprese non solo di cemento armato ma anche dai tanti telai e contro telai in ferro che le compongono, sono vitali per al solidità della struttura e per al futura stabilità nel tempo preservandola dal’impietosa erosione del Fallacce.

Mi permetto di mettere in Evidenza di quanto importante sia davvero capire bene queste basi e applicarle anche alla vita di tutti i giorni munendoci dei giusti strumenti in grado di non incappare nella superficialità e nell’ignoranza.
Queste 7 Fondamentali insieme ad una buona conoscenza delle Fallaci Logiche della Comunicazione ci permettono di proseguire nel percorso dell’esperienza con fermezza conoscenza e forza potendo scorgere ogni tipologia di inganno e inutili sofismi permettendoci di non accettare passivamente le idee altrui ma vagliarle attentamente, e partorendo idee nostre corrette durature e feconde.

Ricordatevi sempre che essere liberali vuol dire prima di tutto capire cosa significa esserlo, accettare le responsabilità che questo comporta e assumersi il dovere di essere in prima persona il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, e che i problemi spesso non si possono risolvere con la stessa misura di logica e consapevolezza con cui sono stati creati.  

 

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie a Te, per aver dedicato il Tuo tempo alla Lettura della Nostra pagina, speriamo che potrai trovare interessanti anche altri Nostri articoli, presenti passati e Futuri. Un Triplice Radioso Abbraccio....Fiat Lux. M.B. A^A .^.

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